C’è il concreto rischio di un attacco frontale all’obbligo del bilinguismo come principio di convivenza in Alto Adige in vista dell’avvio dell’iter che dovrebbe portare alla riforma dello Statuto di autonomia. A tal proposito hanno impressionato politicamente le dichiarazioni di Sven Knoll, consigliere provinciale della destra tedesca secondo il quale in Alto Adige ci sarebbe troppa voglia di bilinguismo come se il bilinguismo in una terra multietnica non fosse un valore ma un fattore negativo. Il partito che fa riferimento alla pasionaria Eva Klotz ha ottenuto l’approvazione di una mozione con la quale si impegna la giunta ad organizzare campagne informative sulla radice storica dei toponimi altoatesini. Il progetto sembra voler demolire il concetto di bilinguismo nella toponomastica altoatesina, privilegiando le denominazioni con fondamento storico e non prendendo in considerazione gli ultimi 100 anni di storia cioè da quando l’Alto Adige venne annesso all’Italia.
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