La morte del giovane boscaiolo Aaron Engl, trovato cadavere, semidecapitato all’alba del 18 luglio 2024, riverso a terra in un prato nei pressi di malga Raffalt, a 1.600 metri di quota nel comune di Terento, non è riconducibile all’azione violenta di terzi, bensì ad un gesto autonomo dello stesso presumibilmente correlato al grave stato di alterazione derivante dall’assunzione di sostanze allucinogene. Lo rende noto la Procura di Bolzano.
Dalla ricostruzione della vicenda è emerso che il giovane, boscaiolo professionista, la sera/notte precedente era andato ad un rave party a Barbiano assieme ad amici e parenti, dove erano state consumate sostanze stupefacenti di vario tipo. Engl si era sentito male e, dopo essersi separato dagli amici, una volta giunto davanti alla porta di casa, si è recato da solo, a bordo della sua autovettura Mitsubishi Pajero, nel cui bagagliaio erano ancora custodite le motoseghe che aveva utilizzato la mattina per lavoro, nella zona ove poi è stato ritrovato. Nessuna delle altre utenze intestate agli amici o ai familiari, infatti, ha evidenziato un tragitto analogo a quello fatto dal cellulare di Aaron Engl. Anche gli accertamenti sul cellulare di Engl hanno confermato le dichiarazioni degli amici.
Per quanto riguarda le cause e la dinamica della morte, l’esame autoptico condotto sul cadavere di Engl ha confermato l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte dello stesso. La concentrazione di valori delle sostanze assunte era inferiore a quella tossica, motivo per il quale il medico legale escludeva che potessero aver contribuito al meccanismo fisiopatologico che ha condotto alla sua morte. La causa della morte è stata, invece, ricondotta ad uno “shock neurogeno secondario a decapitazione incompleta” a cui è conseguito il decesso pressoché immediato. Quanto al mezzo che ha cagionato il decesso, nessun dubbio sul fatto che la lesione sia stata provocata dalla motosega. Secondo il consulente della Procura sembra altamente probabile che Engl avesse appoggiato la lama della motosega accesa sulla spalla sinistra e che, in tale contesto, fosse avvenuta l’attivazione dell’acceleratore e del relativo blocco di comando, posti entrambi sull’impugnatura, con conseguente azione della catena.
Circa la natura del gesto, il medico legale riteneva verosimile l’ipotesi di un evento di natura accidentale, tenendo conto che le sostanze stupefacenti che aveva assunto hanno proprietà allucinatorie con effetti della durata anche di svariate ore. Conferma delle conclusioni raggiunte all’esito dell’autopsia e delle analisi tossicologiche si rinviene da ultimo nella relazione del Ris di Parma circa l’analisi della Bpa (Blood Pattern Analysis), ossia l’analisi delle tracce ematiche rinvenute sull’autovettura, sulla motosega, sul cadavere e sugli indumenti e nelle immediate vicinanze dello stesso. Tracce ematiche che, sempre secondo le analisi biologiche e genetiche condotte dal Ris di Parma erano riconducibili unicamente al Dna di Aaron Engl. Alla luce dell’esame delle tracce di sangue, gli esperti del Ris di Parma, concludevano nel senso di escludere l’ipotesi omicidiaria in favore di un presumibile incidente
AARON ENGL TROVATO SEMIDECAPITATO SU UNA MALGA, NON È OMICIDIO
Gesto autonomo compiuto in stato di grave alterazione

5 Maggio 2025
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