Trentadue anni fa la val di Stava venne cancellata dalla più grave calamità provocata dall’uomo in regione. A seguito della rottura dei bacini di decantazione della miniera di Prestavèl, la piccola valle venne spazzata via e ricoperta di fango. In pochi istanti sulla valle furono scaricati 180 mila metri cubi di fango- Le vittime furono duecento sessantotto, tra cui molti bambini, strappati ai loro cari da un disastro che poteva essere evitato. Oggi, come ogni anno, c’è il dovere di ricordare quanto accaduto, di tramandarne la memoria affinché non siano dimenticati gli errori dell’epoca provocati dalla volontà di ottenere i massimi risultati dallo sfruttamento del territorio. Una lezione che oggi è ancora purtroppo attuale e che, grazie anche al lavoro della fondazione Stava 1985, è sempre presente in chi, nella nostra terra, si dedica alla pubblica amministrazione e alla gestione del territorio. E’ quanto ha ricordato stamane Lorenzo Ossanna, Vice Presidente del Consiglio regionale.
Sentiamo il presidente della fondazione Stava Graziano Lucci:



