Una guardia giurata di Bolzano rischia di dover abbandonare il lavoro a seguito della rova del porto d’armi disposta dal Questore sulla base di una vicenda ancora non pienamente chiarita accaduta lo scorso anno. Nell’estate del 2014 l’uomo subì un furto nella propria abitazione. Trovò la porta di casa forzata. In un primo tempo denunciò il furto di 300 euro in contanti e della propria pistola di servizio sostenendo che l’arma fosse depositata in una piccola cassaforte nella camera da letto. In realtà una ventina di giorni dopo la fidanzata trovò l’arma nascosta sotto il letto. La guardia segnalò il ritrovamento ma nel corso di una perquisizione nell’abitazione i carabinieri si accorsero anche di un comportamento molto aggressivo del suo cane.
La guardia a quel punto consegnò il certificato di un veterinario che avrebbe attestato che la bestia era in cura probabilmente per un avvelenamento subìto in occasione del furto. Da un controllo il certificato risultò falsificato. Di qui la denuncia in sede penale per simulazione di reato, falso e sostituzione di persona. Il Questore dispose poi la revoca del porto d’armi che il Tar di Bolzano ha confermato. Per evitare di perdere il lavoro alla guardia giurata resta solo la possibilità del ricorso al Consiglio di Stato con richiesta di sospensiva.