Cronaca

FA L’ALLENATORE AMATORIALE, INPS CHIEDE INDIETRO LA PENSIONE

È successo a un 65enne trentino, volontario da 25 anni

Foto: Italpress ©

Da 25 anni fa l’allenatore di pallavolo a livello amatoriale. Una passione che ora rischia di costare cara ad un 65enne trentino andato in pensione nel 2022 con Quota Cento, al quale l’Inps ha chiesto di rimborsare di quasi 40.000 euro di pensione del 2023 per aver percepito un contributo di 1.200 euro dalla società sportiva dilettantistica dove fa l’allenatore.
“Non ho mai visto la mia attività di allenatore come un lavoro”, spiega Ruggero Bassetti all’ANSA. “I 1.200 euro sono un rimborso forfettario delle spese chilometriche ho sostenuto nelle trasferte, perché ho sempre utilizzato il mio mezzo anche per accompagnare le atlete. Però con la nuova legge dello sport, che è entrata in vigore a luglio 2023, la società dove faccio l’allenatore ha dovuto fare un contratto di collaborazione autonoma coordinata e continuativa. L’ha fatto senza sapere che io ero andato in pensione con Quota Cento e io l’ho accettato non conoscendo bene la nuova normativa”. La prima chiamata da parte dell’Inps è arrivata a novembre 2024. “Per il 2023, a fronte di un contributo di 1.200 euro, mi sono stati chiesti indietro i quasi 40.000 euro di pensione”.
Chi è andato in pensione con Quota Cento non può cumulare la pensione con redditi da lavoro dipendente ed autonomo, fatta eccezione per quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nei limiti dei 5.000 euro lordi annui. Il problema quindi, sostiene Bassetti, è strutturale. “La soluzione dovrebbe arrivare da parte della politica. Non è ammissibile imporre la restituzione integrale della pensione per una questione prettamente formale di redazione di un contratto per adeguamento alla riforma dello sport. In più bisogna considerare che se il contratto fosse stato fatto come lavoro autonomo occasionale avrei potuto percepire l’importo senza incorrere nessuna sanzione. E ci sono tante persone nella mia stessa situazione”.
Il tema è all’attenzione del Parlamento, fa presente la deputata trentina della Lega Vanessa Cattoi. “È un tema che stiamo seguendo, sul quale abbiamo presentato delle interpellanze e che è stato portato all’attenzione del ministro competente. Sono stati presentati in Parlamento degli emendamenti che ad oggi non hanno trovato luce per una questione di coperture, perché un intervento di questo tipo necessiterebbe di una copertura finanziaria che ad oggi non è disponibile”.

19 Febbraio 2025


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