Due denunce per impiego di manodopera in nero nei confronti di madre e figlio di origini indiane. La madre era titolare di un’impresa edile a Madonna di Campiglio, ma di fatto chi la gestiva era il figlio, non avendo la donna le competenze professionali per svolgere tale attività. Le denunce sono scattate nell’ambito di controlli portati avanti dai carabinieri di Madonna di Campiglio, che hanno verificato le attività di tre cantieri. Due sono risultati in regola, mentre per un terzo, in cui si stavano svolgendo dei lavori di costruzione di un parcheggio pubblico, sono state riscontrate delle irregolarità. In particolare sono stati individuati ed identificati tre lavoratori di origine indiana che stavano operando nel cantiere e che, non essendo in possesso dei documenti di identità, sono stati accompagnati presso il comando della compagnia di Riva del Garda, dove sono stati sottoposti a procedure di identificazione tramite fotosegnalamento con riscontro al casellario centrale identità. Soltanto uno di essi era in regola. Uno degli altri due è risultato irregolare sul territorio nazionale nonostante fosse regolarmente assunto perché aveva presentato domanda per il permesso di soggiorno per lo svolgimento esclusivamente di lavori stagionali in ambito agricolo e turistico, la quale non gli consentiva di lavorare nel settore edilizio. Il terzo, sebbene in possesso di regolare permesso di soggiorno, lavorava in nero nell’azienda. Il Servizio lavoro della Provincia di Trento – informa l’Arma – ha sospeso l’attività imprenditoriale della società, che non potrà riprendere il lavoro nel cantiere fino a quando non avrà regolarizzato la posizione dei propri dipendenti e pagato le relative sanzioni.
MANODOPERA IN NERO A MADONNA DI CAMPIGLIO, DENUNCIATI
Madre era titolare di azienda edile di fatto gestita dal figlio
23 Settembre 2024
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