È sbarcata in tribunale a Trento la vicenda dei 33 mila falsi tamponi anti covid somministrati in due ambulatori a Trento e Pergine tra il 2021 e il 2022, dove, secondo l’accusa, si poteva ottenere un referto falso. Gli indagati sono l’ideatore del sistema fraudolento, l’infermiere Gabriele Macinati, e i suoi quattro collaboratori che ogni giorno somministravano fino a 600 falsi tamponi. 87 gli indagati per aver acquistato una falsa certificazione. Ieri si è svolta l’udienza preliminare dove tutti hanno chiesto un rito alternativo. Nel frattempo l’azienda sanitaria trentina ha chiesto un risarcimento complessivo di 107 mila euro.
Giudiziaria
TAMPONI FALSI, UDIENZA PRELIMINARE A TRENTO
Novantasei gli indagati che hanno chiesto il rito alternativo
25 Ottobre 2023
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