Benno Neumair puntava sulla giustizia riparativa. Il bolzanino, non presente in aula, condannato in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio e l’occultamento dei cadaveri dei genitori Laura Perselli e Peter Neumair, in una lettera dal carcere veronese, dove è attualmente detenuto, datata 11 settembre e recapitata nelle scorse ore alle parti, aveva chiesto l’accesso a un percorso di riconciliazione con la sorella Madè e le zie. Dopo oltre 4 ore di camera di consiglio la corte d’appello di Bolzano, nella prima udienza del processo di secondo grado, ha rigettato questa richiesta.
Rigettata anche quella di rito abbreviato avanzata dai suoi legali Angelo Polo e Flavio Moccia, come pure non è stata accolta una nuova risonanza magnetica al cervello per chiedere così ancora una volta l’infermità mentale di Benno per uno sconto di pena. Accolta, invece, una memoria difensiva che riguarda la prima risonanza magnetica che ora diventa prova di discussione nel prosieguo del dibattimento. In primo grado questa prova era stata respinta.
Soddisfazione per l’ordinanza della corte è stata espressa dalle parti civili soprattutto sul rigetto del percorso di riconciliazione familiare da parte degli avvocati Elena Valenti e Carlo Bertacchi. Nessun commento, invece, da parte degli avvocati difensori Polo e Moccia.
L’udienza è stata aggiornata al 27 ottobre per le discussioni.[Vs]