I divieti di circolazione costano all’economia italiana oltre 250 milioni di euro all’anno e negli ultimi 4 anni corrisponde ad un danno economico di circa 2 miliardi di euro. Questo il risultato di uno studio commissionato dalle Camere di Commercio di Bolzano e Trento e da Uniontrasporti a Sigma NL, uno spin off dell’Università di Genova, che ha analizzato l’impatto delle misure tirolesi sull’economia italiana, presentato a Bolzano presso la Camera di Commercio.
Nel corso degli anni, il Land del Tirolo ha emanato una serie di misure a discapito del trasporto merci su strada, come il divieto di circolazione notturna, il doppio pedaggio notturno, il divieto di circolazione settoriale e il dosaggio. Le misure riguardano principalmente il traffico di transito. Per un nuovo camion EURO6 che viaggia da Bolzano a Monaco di Baviera è vietato attraversare il Tirolo durante le ore notturne. Un camion con origine o destinazione Tirolo, che viaggia da Brennersee (Austria) a Monaco di Baviera, può circolare senza alcuna restrizione. Attraverso il Brennero – tra strada e ferrovia – passano tra i 50 ed i 55 milioni di tonnellate di merci ogni anno. Due terzi di questo traffico, consiste in circa 2 milioni e mezzo di veicoli pesanti all’anno. Il 74% del traffico merci totale avviene via strada, mentre il 26% avviene per ferrovia. Lo studio evidenzia come i divieti ai mezzi pesanti, introdotti dal 2020 dal Land del Tirolo, sono in contraddizione con il diritto comunitario e mettono in pericolo la libera circolazione delle merci nel mercato interno europeo. Su questo è intervenuto l’europarlamentare Paolo Borchia che ha sottolineato come: “La Commissione europea debba intervenire”. Quali però le soluzioni? Ad indicarle il presidente di Uniontrasporti Ivo Blandina che da tempo si è fatto portavoce di misure alternative per migliorare la percorribilità del corridoio del Brennero: “Ad esempio limiti di velocità dinamici per i veicoli leggeri su tutto il corridoio e pedaggi variabili per fasce orarie e per classi di emissione Euro – ha spiegato Blandina – Inoltre si potrebbe iniziare a pensare ad una limitazione del traffico leggero, quello turistico per intenderci, che in Tirolo non si vuole limitare per non danneggiare l’economia turistica. Credo che sarebbe più facile spostare un turista su mezzi alternativi come il treno per raggiungere le località di villeggiatura”.
Sono state poi analizzate anche le sovvenzioni austriache per il trasporto merci su ferrovia sulla tratta austriaca Woergl-Brennero ritenute da Peter Hilpold, esperto di diritto comunitario all’Università di Innsbruck, legalmente discutibili. “Siamo espressamente a favore del trasferimento di parte del traffico dalla strada alla ferrovia. Tuttavia, ciò deve essere economicamente sensato. L’autostrada viaggiante (RoLa) dovrebbe essere utilizzata esclusivamente su tratte a lunga percorrenza, come per esempio da Monaco di Baviera a Verona e viceversa, così come almeno per la tratta Wörgl-Trento. Sulla tratta Wörgl – Brennersee, invece, non è una valida alternativa alla strada, ma solo una costruzione politica, che ha la sua ragion d’essere unicamente nei divieti di circolazione”, hanno concluso i presidenti delle Camere di commercio di Trento e Bolzano, Giovanni Bort e Michl Ebner.[Vs]