KOMPATSCHER: “E’ STATO UN 2022 COMPLESSO, MA QUESTO NON VUOL DIRE NEGATIVO”

Il governatore dell’Alto Adige: "Sono contrario alle Macroregioni? La nostra autonomia è quella delle minoranze". Il presidente della Giunta parla anche di "segnali positivi dal Governo e dal ministro Calderoli".

Clima e sostenibilità, società, l’attuale situazione economica, l’Autonomia e i rapporti con il nuovo Governo di Giorgia Meloni. Sono cinque i tasselli fondamentali sui quali il presidente della Giunta altoatesina, Arno Kompatscher, ha voluto porre la sua attenzione durante il tradizionale incontro con i media di fine anno tenutosi oggi (29 dicembre) a Palazzo Widmann a Bolzano. Un’occasione, nell’anno che volge al termine, per commentare insieme alle giornaliste ed i giornalisti i passaggi più significativi del 2022, gettando uno sguardo sulle sfide che dovranno essere affrontate nel nuovo anno. Un 2022 che il presidente altoatesino ha definito: “complesso, ma non vuol dire negativo. Speriamo in un 2023 straordinario, un anno che in passato avremmo classificato invece normale”.

Il presidente Kompatscher nel suo intervento ha posto l’accento sulle preoccupazioni più sentite dalla popolazione: il clima e la sostenibilità, senza però tralasciare il sociale, l’occupazione, la mobilità e i rapporti con Roma. Su quest’ultimo punto il presidente ha dichiarato che “agli annunci seguano i fatti. Sono positivi i primi segnali che giungono da Roma”. L’interlocutore principale è stato fino ad ora il ministro Calderoli. Al riguardo il presidente della Giunta provinciale ha detto che “sembra voglia portare avanti la riforma dell’art. 116 comma 3 della Costituzione sull’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario che avrà effetti anche sulle altre regioni. Sarà aperto un tavolo per le speciali a questo riguardo e questo è un segnale positivo, sembra ci sia la volontà di lavorare bene”.

Tornando al tema del clima e della sostenibilità Kompatscher ha spiegato che “Gli effetti della crisi climatica rappresentano un punto di svolta. Dobbiamo lavorare sodo su noi stessi, ripensare le nostre richieste e ridurre l’eccessivo sfruttamento delle risorse. Qualità anziché quantità, cicli chiusi, compensazione delle emissioni di CO2 e rinuncia sono le parole d’ordine per avviare i cambiamenti necessari”.

L’Alto Adige ha dovuto affrontare la scorsa estate un altro problema rilevante, dopo quello che ci aveva appena lasciato della pandemia da Covid: l’emergenza idrica. “Attualmente, la questione dell’energia è uno dei temi più urgenti. L’energia più sostenibile è quella che non viene consumata – ha continuato Kompatscher – di conseguenza è necessario aumentare l’efficienza energetica e la quota di energia rinnovabile prodotta sul territorio provinciale”.

Prospettive per l’anno che verrà? “Attualmente è in corso un’indagine per determinare chi partecipa allo sviluppo sostenibile in Alto Adige e in quale forma – ha dichiarato il presidente altoatesino – Il cosiddetto “mix di soluzioni partecipative“ verrà presentato a marzo. Sempre in primavera, sarà convocato un consiglio dei cittadini sul clima per sostenere il lavoro attuale e futuro sul piano climatico. I contributi proposti all’aumento dell’efficienza energetica e all’espansione della produzione di energia da fonti rinnovabili, infine, dovranno essere riallineati”.[Vs]

29 Dicembre 2022


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