Arriva un nuovo colpo in casa Neruda e stavolta riguarda il ruolo chiave di chi scende in campo con un’altra maglia: il libero. Sarà Martina Boscoscuro, 26enne veneta di San Donà di Piave, a prendere in mano la regia della difesa del Neruda sui campi roventi dell’A1. Una giocatrice chde porta con sé un bagaglio importante d’esperienza, in Italia e all’estero, nel massimo campionato e anche nelle serie minori. In tutto questo anche un brillante tricolore e una supercoppa messe in bacheca nella stagione 2009-2010 con Pesaro. Fa parte del drappello che ha seguito a Bolzano l’esperienza e la credibilità del nuovo ds Pietro Babbi. Un tassello importante che andrà a colmare il ruolo che che visto l’anno scorso il pubblico innamoarsi di Giulia Bresciani perchè i liberi sono un po’ come i portieri: entrano prima nel cuore della gente.
Boscoscuro ha iniziato la sua avventura nel 2001 nelle fila delle Ags Volley di San Donà esordendo in A2 nell’Esperia Cremona nel 2005/2006 e la stagione successiva ecco l’esordio in A1 a Padova. Nel 2009/2010, come detto, porta a casa gli allori dello scudetto e della supercoppa mentre la stagione successiva si alterna tra Forlì e il campionato belga con lo Charleroi. L’anno successivo è a Sala Consilina in serie cadetta e nel 2013/2104 si concede un’imporante esperienza in Germania con il Wiesbaden in Bundesliga. L’anno scorso, invece, l’avventura a Conegliano come seconda del miglior libero del mondo: Monica De Gennaro.
“Arrivo a Bolzano con una grande carica – le parole di Martina – perchè si tratta di una stagione che mi permetterà di essere protagonista nella squadra in campo. Mi hanno tutti parlato bene della società e dell’ambiente. Con Babbi, infine, ho ottimi ricordi di quanto abbiamo fatto insieme in passato”.
Ci sarà da lottare per la salvezza e non più per lo scudetto come poteva essere a Consegliano.
“Non conta, si gioca sempre per vincere. L’obiettivo è quello. La testa in campo sarà sempre orientata verso questo traguardo. Ce la possiamo fare, ce la giocheremo senza paura”
Com’è allenarsi e crescere assieme a una fuoriclasse come Di Gennaro.
“E’ stata un’esperienza davvero molto bella e formativa. Riesce a fare delle cose incredibili sia in campo sia in allenamento”
In Germania, invece, hai conosciuto il tedesco che qui in Alto Adige può tornare utile.
“Sì, certo – ride – diciamo che me la cavo. A Wiesbaden, comunque, ho vissuto una stagione importante perchè ho conososciuto una realtà in cui le pallavoliste sono professioniste a tutto tondo. Le società ti trattano come una dipendente: per dire ci sono le ferie e i colloqui periodici con i vertici. E’ tutta un’organizzazione differente. Ho scoperto un Paese diverso”.