È un grido d’allarme di un’intera categoria quello lanciato da Fabia Roman, presidente dell’Associazione Pubblici esercizi del Trentino, aderente a Confcommercio. Le imprese hanno subito un nuovo stop in seguito al decreto Natale, che va ad aggiungersi alle numerose limitazioni degli ultimi mesi. “Il governo con questa decisione, ha messo definitivamente in ginocchio un settore fondamentale per i valori economici che esprime. Il periodo natalizio, autonomamente considerato, vale il 20% del nostro fatturato annuo.
Il costo di questa chiusura rischia di essere irreversibile”, scrive Roman in una nota. La presidente dell’Associazione Fabia Roman ritiene inadeguati i sussidi del governo messi a disposizione per i ristoranti e i bar nell’ultimo decreto: “La previsione di forme di ristoro è stata accolta con un cauto ottimismo dal nostro settore. A non convincerci sono i metodi e i tempi di erogazione del contributo. La riparazione del danno causato alle nostre aziende, dal blocco delle attività, deve avvenire integralmente. Non si può pensare che un assegno parametrato sui mancati incassi di aprile possa bilanciare le perdite delle festività natalizie”.
Per la presidente Fabia Roman è infine necessario che accanto agli interventi nazionali e locali a sostegno delle imprese siano previste delle misure che prevedano delle agevolazioni fiscali e contrattuali: “Come Associazione recentemente ci siamo impegnati a chiedere ai governatori locali l’esenzione totale dell’Imis per tutto il periodo d’imposta 2021. Riteniamo poi opportuno, al fine di agevolare la ripartenza del nostro settore, che i Comuni intavolino con le aziende sensibilmente danneggiate da queste misure di contenimento, delle trattative per la rinegoziazione dei canoni di locazione. Con l’augurio che questo avvenga anche nei rapporti tra i privati. L’esenzione Imis e la riduzione dei canoni di locazione mirano a garantire la continuità aziendale tutelando sotto il primo profilo l’esercente proprietario dell’immobile e sotto il secondo l’esercente conduttore”. Un’ultima considerazione la presidente Fabia Roman la rivolge al “caos normativo” del momento.



