Sono 500 le persone aiutate in questi mesi di pandemia dalla Diocesi di Trento, attraverso il fondo solidale straordinario “InFondo speranza”, avviato ai primi di luglio per sostenere singoli e nuclei familiari alle prese con le conseguenze socio-economiche dell’emergenza sanitaria. Il Fondo è rivolto in particolare a disoccupati, lavoratori precari e lavoratori autonomi che a causa dell’ondata Coronavirus abbiano subito l’interruzione delle attività. Per loro il fondo solidale prevede un sostegno, a fondo perduto, fino ad un massimo di 2.500 euro. Il 53% di coloro che hanno presentato domanda hanno cittadinanza italiana. Le zone da cui proviene il maggior numero di domande sono Trento, Vallagarina, Riva- Arco e la Valsugana. Le richieste hanno riguardato principalmente la necessità di affrontare spese per l’affitto e le utenze domestiche. [mda] [Ascolta l’intervista a Don Cristiano Bettega della Caritas]




