In Alto Adige sono in corso i preparativi per il test di massa più esteso finora effettuato in Italia dall’inizio della pandemia. Dal 20 al 22 novembre complessivamente 350.000 altoatesini saranno sottoposti a test antigeni rapidi. Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, interpellato dalla Rai di Bolzano si dice però scettico. “Se si fa un test di massa a 350.000 persone con il tampone rapido, con un passaggio unico, francamente sono soldi buttati”, afferma. “Il tampone rapido – aggiunge – ha un problema di sensibilità, perde infatti circa il 30% dei positivi”. Secondo Crisanti, “non basta un screening di massa unico, servirebbero screening di massa ripetuti, una volta alla settimana per due, tre volte. Così si riesce, se non ad elIminare, perlomeno a contrastare la diffusione del virus”, conclude. [mda]




