MILANO (ITALPRESS) – Cinquanta miliardi per aiutare il Paese a uscire dalla crisi, ma anche la richiesta di modifiche normative che agevolino l’operato delle aziende, “come la sospensione del Codice degli Appalti”. Alessandro Russo, vicepresidente di Utilitalia, nonchè presidente e amministratore delegato del Gruppo Cap, traccia – in una intervista all’Italpress – un bilancio dei difficili mesi passati per le imprese del settore idrico. Nel quartier generale del Gruppo CAP, alle porte di Milano, si respira una forte consapevolezza delle difficoltà attuali, ma anche un certo ottimismo in vista delle future sfide. Il punto di partenza è un ringraziamento: “per le maestranze – afferma Russo – che in questi mesi hanno continuato a garantire un servizio pubblico essenziale in condizioni di difficoltà oggettiva. Si è parlato poco delle persone che lavorano per fornire l’acqua potabile”.
“E’ anche grazie alle nostre imprese che in tutta Italia se non ci sono state carenze, non ci sono stati disservizi, che gli ospedali hanno continuato ad avere acqua di qualità – afferma Russo -. E l’acqua, in questo caso, non è solo un bene primario, ma anche un presidio di sanità, perchè da questo punto di vista porta sicurezza. E’ stato fatto un grande lavoro e, in questo contesto sicuramente complicato, ci portiamo la voglia e l’orgoglio di rappresentare un sistema che in questi mesi si è scoperto essere ancora più importante di quanto già non fosse considerato. Anche Gruppo CAP ha lavorato in condizioni di emergenza per garantire la continuità di un servizio che spesso viene sottovalutato”.
E sui provvedimenti del Governo sottolinea: “è stato fatto un lavoro importante che ha permesso di trovare risorse economiche soprattutto per le imprese in difficoltà e anche le imprese del settore idrico, che sono stabili per loro natura, hanno avuto la possibilità di accedere a agevolazioni come i fondi di integrazione salariale, che sicuramente ci hanno dato l’opportunità di gestire le difficoltà di questi mesi”.
“Noi, come Utilitalia, abbiamo detto al governo che siamo pronti a mettere in campo 50 miliardi di euro di investimenti – afferma Russo -. Questo vorrebbe dire far ripartire l’economia, o quantomeno dare il nostro contributo. Gli investimenti in Italia troppo spesso non si fanno per via delle normative, di leggi troppo lente che mettono in difficoltà aziende come le nostre nel portare avanti i propri obiettivi. Per cui non abbiamo chiesto al governo soldi, perchè a noi non servono, ma abbiamo chiesto norme, o meglio non-norme, qualcosa che ci aiuti ad agevolare il nostro lavoro, come ad esempio la sospensione del Codice degli Appalti. Ho notato con piacere che anche il lavoro fatto dal gruppo di esperti guidato dal dottor Colao avanza richieste che sono simili a quelle che la nostra associazione ha sollevato”.
(ITALPRESS).
LE IMPRESE DEL SETTORE IDRICO PROVANO A RIPARTIRE DOPO IL LOCKDOWN
Foto: Italpress ©
10 Giugno 2020
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