Dopo 53 giornate di Serie A – Itas Cup, valanghe di gol segnati e di emozioni regalate su tutte le piste, il massimo campionato di hockey su ghiaccio è arrivato al suo scontro finale, con due delle squadre favorite ad inizio stagione che si contenderanno l’81esimo Scudetto, andando a rimpinguare una bacheca che può già contare su quattro vessilli tricolori da una parte (Asiago) e uno dall’altra (Renon, vinto lo scorso anno).
La serie che inizierà giovedì 26 marzo all’Odegar si concluderà al più tardi il 9 aprile prossimo, sempre sull’altopiano vicentino, visto che gli stellati hanno chiuso la stagione regolare in vetta e godranno del fattore pista. Asiago-Renon non è una primizia in Finale, visto che già nel 2009/10 le due squadre si scontrarono all’ultimo atto, con un netto 4-0 finale in favore dei veneti che vinsero il loro secondo tricolore. Sono parecchi i reduci da entrambe le parti: nelle file asiaghesi, al pari di cinque anni fa, saranno in pista (in ordine di ruolo) Tura, Michele Strazzabosco, Miglioranzi, Benetti, Borrelli, Presti, Stevan, Matteo e Nicola Tessari e Layne Ulmer, oltre all’attuale allenatore John Parco. Tra gli altoatesini invece i giocatori sul ghiaccio anche cinque anni fa saranno , Gruber, l’infortunato Max Ploner, Luca Ansoldi, Daccordo, Scelfo, Thomas Spinell e Dan Tudin.
L’Asiago è arrivato a questa finale giocando due turni di playoff molto differenti: nel quarto di finale contro l’Appiano gli stellati sono stati messi sotto, e hanno pesantemente rischiato di uscire, trovando solo a pochi minuti dal termine di gara-7 i colpi decisivi per abbattere i “Pirati”. Nella semifinale invece non c’è stata storia: il 4 a 0 contro uno stanco Milano è stato figlio di una superiorità praticamente sempre dimostrata, con tre rimonte vincenti.
Chiaramente in finale uno dei fattori di maggior peso sarà la prestazione dei due goalies. Marozzi ha alternato ottimi momenti a qualche errore di troppo, fattore questo che dovrà essere eliminato per fermare le pesanti bocche da fuoco dei Rittner Buam. che verrà comunque aiutato da una difesa tra le più apprezzabili viste in stagione. Dal colosso Hotham all’eterno Strazzabosco si attende concretezza, da Miglioranzi, Marchetti e Sullivan anche quella spinta offensiva che può fare male dalla blu. È però in attacco che l’Asiago sa fare la differenza come nessun’altra squadra, con anche il ritorno di DeVergilio dopo la squalifica di ben otto giornate rimediata in gara-2 contro l’Appiano: il terzetto, con quest’ultimo, Ulmer e Bentivoglio ha tutti i crismi per essere la linea più efficace della Serie A, con Sean Bentivoglio marcatore principe di questi playoff con 11 reti, mentre Ulmer ha già distribuito qualcosa come 16 assist. La vera novità di questi playoff vicentini è stata però l’esplosione di Anthony Nigro, prelevato a Gennaio dal Gherdeina e ristabilitosi dopo un lungo infortunio alla testa. L’attaccante canadese si è fatto valere con 8+8 punti, dimostrandosi il trascinatore di una seconda linea molto valida con Iori e Borrelli, mentre nel terzo blocco agiranno Presti, Matteo Tessari e Benetti, giocatori giovani ma dalla grande esperienza nei playoff.
Passiamo ad analizzare il momento del Renon, che dopo aver vinto la Coppa Italia lo scorso 25 gennaio vede ora la possibilità di raggiungere il secondo trofeo stagionale. I Rittner Buam, dopo un inizio di stagione fustigato da problemi drammatici tra i pali, con l’addio di Holt e il continuo ricambio di backup, si è letteralmente trasformato dall’arrivo dell’austriaco Weinhandl, ingaggiato dal Klagenfurt dove non aveva spazio. Ottime le sue prestazioni nelle partite giocate sinora ai playoff, con le quattro solide partite contro il Gardena ai quarti e soprattutto le importanti prestazioni contro il Val Pusteria, dove comunque va detto che il Renon ha sfoggiato una buona, riuscendo a reggere alla grande contro gli attaccanti brunicensi. Sarà probabilmente questa la chiave della serie per i Rittner Buam, ovvero quanto si riuscirà a tenere basso il punteggio per poi giocarsela con le magie dei forti attaccanti altoatesini. A guidare il reparto dei terzini ci sarà capitan Ramsey, giocatore chiave dei Buam, ben affiancato dalle colonne Borgatello e Gruber, e dai giovani ma lanciati Tauferer e Rampazzo. Solo 20 gol subiti in 10 partite, a differenza dei 29 dell’Asiago in 11, fanno quindi della difesa del Renon un settore sul quale concentrarsi molto per capire come potrà andare a finire la finalissima. A decidere le partite saranno però anche gli attaccanti, e qui in casa altoatesina c’è da sbizzarrirsi, con un reparto che può contare su grandi cannonieri con il possibile inserimento dell’ultimo arrivo DiBenedetto (3+3 punti in sole 3 partite giocate). Con il rientro in piena forma di Rissmiller, dopo una lunga sosta dovuta a motivi personali, la linea con Johansson e Ansoldi è assolutamente devastante, e si è dimostrata decisiva con il Val Pusteria, mentre la grande scoperta di questi playoff è Simon Kostner (fratello della pattinatrice Carolina e figlio di Erwin, allenatore dell’Under 20 e del Fassa), che ha “matato” il Brunico con la decisiva doppietta in gara-5, ottimo valore aggiunto in un blocco che con Tudin e Felicetti può colpire in qualsiasi momento.
Sarà proprio la gestione delle linee d’attacco uno degli altri temi tattici di questa finale.Le due formazioni fin dalla prima gara potrebbero schierarsi a quattro linee per meglio gestire le forze in un finale che difficilmente potrà chiudersi in sole quattro partite. Sul fronte degli infortuni in casa Asiago mancherà solo Josè Magnabosco che risente ancora dei problemi al ginocchio patito nella serie dei quarti contro l’Appiano mentre nel Renon è sempre infortunato il lungo degente Max Ploner.
Per sentire lo stato d’animo in seno alle due squadre, abbiamo chiesto il parere ad un esponente per parte.
E’ stata una delle novità positive nell’organico in casa Asiago di questa stagione. Il difensore Enrico Miglioranzi è rientrato ai primi di ottobre nella sua Asiago, dopo l’esperienza in EBEL con la maglia del Bolzano. Il giocatore, già titolare nelle precedenti finali scudetto degli ultimi anni con la maglia giallorossa, si è guadagnato un’importante fiducia da parte di coach John Parco, fino a diventare uno dei cardini difensivi in questi playoff per la compagine dell’Altopiano veneto.
“Siamo pronti a sfidare il Renon” spiega il giovane vicentino. “A mio giudizio questa finale è la più giusta che ci possa essere per le potenzialità delle due squadre e per quanto visto nelle precedenti fasi della Serie A.”
Miglioranzi fa subito una disamina secca dei suoi avversari: “ E’ una squadra molto compatta, la migliore da un punto di vista difensivo, con elementi molto rodati e che si conoscono da tanto tempo. Siamo consapevoli che colpiscono gli avversari anche con veloci ripartenze, bisognerà stare molto attenti a non fare errori. Loro sono micidiali quando gli concedi qualcosa. In una finale poi ci sono tanti fattori da considerare” continua il difensore “Non so dire se basteranno quattro o sette partite, cinque o sei per aggiudicare questo scudetto. Quello che è stato prima non conta più. Conta solo arrivare a vincere quattro gare. Dico solo che l’Asiago ha avuto un cammino più difficile ai playoff, ma che in un certo senso questo percorso ci ha fortificato e questo è un fattore importante in vista della finale. Abbiamo sofferto contro l’Appiano ai quarti perché i Pirati hanno giocato un’eccellente sistema difensivo ed hanno sfruttato a dovere la potenza di giocatori come Vallerand ed Hazen. Anche contro il Milano, a dispetto del 4-0 nella serie, è stato tutto molto difficile ma quello che posso dire è che queste due serie ci hanno fatto capire tante cose”. Speranzoso comunque la sua considerazione in vista dell’inizio della Serie. “Ora possiamo solo migliorare ed esprimere ancora di più il nostro potenziale che è molto ampio. Devo anche sottolineare l’importanza dell’arrivo di un giocatore come Anthony Nigro che partita dopo partita ci ha dato una grossa mano. “
Torniamo a sentire l’opinione di Roberto Scelfo, vice coach del Renon e grande conoscitore della squadra di Collalbo, che si ritrova con la sua squadra a difendere lo scudetto conquistato lo scorso anno contro il Val Pusteria.
“ Difficile dire chi è favorito in questa finale scudetto contro l’Asiago” spiega l’ex giocatore del Renon “Ipotizzerei un classico cinquanta e cinquanta. In una serie al meglio delle sette gare conteranno molto i singoli episodi, gli infortuni, le squalifiche, la gestione della pressione. Ma alla fine di tutto conterà molto la reazione psicologica a tutto quanto può capitare. Sembra un concetto scontato ma non lo è affatto. Più c’è capacità di reazione, più c’è concentrazione maggiori saranno le chance di arrivare al traguardo”.
Scelfo ha le idee chiaro sul potenziale della sua squadra: “I “Buam” sono un gruppo speciale. Ognuno sa quello che deve fare per il bene del risultato e dei suoi stessi compagni. L’esempio più lampante è stata la semifinale con il Val Pusteria” continua l’ex portiere “In ogni gara c’è stato sempre l’apporto di forze diverse per raggiungere il traguardo della finale. Dalla prima linea alla quarta, dalla difesa all’attacco, ognuno ha contribuito a vincere nel derby. Non dipendere esclusivamente dalle giocate di qualche top-player è la condizione necessaria per fare bene ai playoff. Inoltre possiamo contare su un portiere come Fabian Weinhandl che sta facendo molto bene e che fin qui si è rilevato un fattore importante. Ma al tempo stesso abbiamo anche altre opzioni che spettano all’head-coach Marty Raymond come la possibilità di schierare Raphael Fink in porta ed utilizzare tutti i transfer di movimento compreso un valido attaccante come Justin Di Benedetto”.
“Nulla è escluso fin dalla prima gara” riflette Scelto “ma sono certo che la finale non deluderà le attese visto che sarà assolutamente combattuta come insegnano i precedenti stagionali.”
Serie A – Itas Cup – 54esima Giornata – Quarta Fase – Presentazione
26 marzo 2015 – Playoff – Gara 1 – Finale Scudetto (best-of-seven)
Asiago Hockey 1935 – Rittner Buam
Stadio Odegar – Asiago – ore 20:30
Arbitri: Glauco Colcuc e Claudio Pianezze; Giudici di linea: Fabrizio De Toni ed Omar Pi