Entrano in vigore i requisiti per l’accesso all’edilizia agevolata, tra questi c’è anche l’obbligo di residenza in Italia da almeno dieci anni. Potrà quindi fare richiesta di una casa popolare solo chi risiede da dieci anni in Italia, di cui gli ultimi due continuativi, e chi ha tre anni di residenza in Trentino. Cgil, Cisl e Uil giudicano la misura propagandistica, discriminatoria e a rischio incostituzionalità e – sostengono – non risolverebbe, nemmeno in minima parte, il problema del bisogno abitativo sul territorio. [mda] [Ascolta l’intervista a Lorenzo Pomini, segretario della Cisl di Trento]