Un palcoscenico unico, una sequenza di grandi corse e di eventi, un’atmosfera che ti accoglie, coinvolge e trascina fino all’ultimo respiro ed il ritorno in auge della grandeur (sportiva in questo caso) francese, dopo qualche annata che aveva visto echeggiare nelle conca di Merano nell’ultima domenica di settembre l’inno della Repubblica Ceca.
Tutto questo per opera dello statuario sauro Le Costaud, sceso a Maia con la consapevolezza dei propri mezzi, della sicumera del trainer Guillame Macaire,..son francesi.., e di una prova iper selettiva che ha diviso in due la corsa. I talentuosi e fortemente qualitativi a galoppare e saltare in velocità e gli avversari ben presto tagliati fuori dal discorso vittoria. Santo Cerro con grande coraggio ha contrato a lungo il transalpino, impedendogli di giostrare liberamente, ma quando Le Costaud incurante di una resistenza tanto coriacea ha ulteriormente allungato, lo sguardo dalle tribune è andato a cercare la sagoma di Al Bustan, invischiato nelle maglie del gruppo. Solo da Al Bustan si poteva attendere a quel punto, dopo un andatura che tagliava le gambe, un tentativo. E la rimonta sensazionale si è intravista prendere corpo, tante e tante le lunghezze recuperate dal vincitore dello scorso anno, ma li davanti James Reveley montava un signor cavallo, un primaserie di Francia e Le Costaud veniva a siglare il Gran Premio numero 79, entrando come promesso nell’albo d’oro della corsa, da soggetto di valore assoluto.
Al Bustan confermava di essere degno del suo titolo con una rimonta sontuosa, ma come ammesso dal fantino Jan Faltejsek oggi il francese era il più forte in pista, punto. Santo Cerro l’unico in grado di reggere la scena a queste altitudini ed infine terzo dopo leonina condotta. La corsa degli altri vedeva Nando concludere davanti al compagno Ole Caballero. Quinto successo per Monsiueur Guillame Macaire, terzo alloro per James Reveley, la grandeur anche dei numeri.
I francesi si ascrivevano anche l’altro Gruppo 1, il 10° Criterium d’Autunno, per opera di una femmina, dotata di classe e tanta grinta, Athena du Berlais. Questa saura presentata anche essa in modo impeccabile da Macaire, imponeva bell’impulso alla corsa quando attaccava il ceco King Heart, e poi dopo lo spettacolare illusorio volo di Leonardo da Vinci, era capace di riprendere dopo il salto finale prima il grigio del team Troger e poi anche un altrettanto grintoso King Heart piegando infine i due coetanei. Gran classe, e terza vittoria in tre uscite per la francese della quale sentiremo ancora parlare.
La Corsa Siepi dei quattro anni, altra prova di forte connotazione qualitativa, non parlava francese, già scossa appena partiti la transalpina Tenerife Sea, ma regalava emozioni forti poichè il gioiellino Live your Life dopo altra spettacolare rimonta pareva ormai avviato al prestigioso traguardo, ma sul più bello il suo incedere perdeva slancio e permetteva ad un avversario di tante battaglie come Stuke di rientrargli completamente nel tratto piano conclusivo. I due si affrontano dai primi passi sulle siepi e se mentre a tre anni Live Your Life teneva sempre dietro il sauro di Radek Holcak, nella loro stagione dei quattro anni Stuke ha invertito il trend, finendo davanti al rivale in più di un’occasione, e questa era un di quelle importanti. Terzo con brio Haad Rin davanti alla femmina Dajuka.
Anche il Kurt Goldegg, la maratona dei gentlemen e le amazzoni andava ad un cavallo della Repubblica Ceca , Intisari con Alberto Carrassi del Villar, le stimmate dello stayer di livello superiore rispetto agli avversari odierni. Secondo Bonys, positivo in stagione,
Nel cross ancora Tequila Tango, dopo tanta gavetta assurta a cavallina affatto male nella specialità del cross country, facile a traguardo con Riccardo Belluco davanti a Star Maker e Marcus Aurelius.
Nella qualitativa prova per sole amazzoni non poteva non arrivare il sigillo sulla stagione di Claudia Wendel, la quale col fido Mychoon, dopo il clamoroso successo nel Premio delle Alpi opposta ai fantini profressionisti, si portava a casa anche il trofeo della corsa in rosa, su un tonico Direct Drive e Matey.
Infine nell’altra prova in piano un’altra amazzone sugli scudi, Francesca Patrese, sulla sua Deda Queen gioiosamente a traguardo dopo aver raccolto gli esausti Apelle Fan e Fata Birichina, in furioso dibattito sulla dirittura.
Si chiude cosi il Meeting, dopo la Marsigliese, la competizione dei cammelli, l’estrazione della Lotteria, l’elezione di Lady Fashion, le acrobazie del parapendio di Aaron Durogati, gli aeromodelli, le bande musicali ladine, le statue a grandezza naturale della Val Gardena, le dame in abiti ottocenteschi, l’intrattenimento coinvolgente di Filo (Filippo Merola) il GranPremio Haflinger,gli Sky Box, lo schermo gigante per il film delle corse, il record del gioco sul campo..tutto questo in un fine settimana di settembre, lassù in una cittadina altoatesina, a Merano..a Maia. (© FOTO PRESS ARIGOSSI)