In primo piano il tour del premier Matteo Renzi in Regione. A Bolzano e a Trento non sono mancate le proteste. Nel capoluogo altoatesino il presidente del consiglio è stato contestato dagli studenti davanti al Rainerum, dove si è tenuto il comizio elettorale a sostegno della candidatura di Luigi Spagnolli. I ragazzi, scesi a protestare contro la riforma della scuola, hanno lanciato pomodori, uova e bottigliette d’acqua. Un operatore della Rai è stato colpito alla testa e è rimasto leggermente contuso. A Trento corteo di protesta dei sindacati autonomi di base. Il premier è atterrato all’aeroporto di san Giacomo attorno alle 10.45. Assieme a lui anche il sottosegretario agli affari regionale Gianclaudio Bressa ed il parlamentare  trentino ed ex governatore Lorenzo Dellai. Come da programma Renzi ha incontrato subito, all’aeroporto, il governatore altoatesino Arno Kompatscher e  quello del Trentino Ugo Rossi.  Tema centrale dell’incontro la definizione del nuovo accordo sulla tutela dell’autonomia speciale da inserire in Costituzione. Renzi ha annunciato l’istituzione di un tavolo di lavoro con le due Province autonome per trattare un possibile ampliamento dell’autonomia e delle competenze. Prima di fare tappa al Rainerum, dove si è tenuto il comizio elettorale, Renzi ha fatto visita alla Stahlbau Pichler, azienda che ospita una ventina di giovani apprendisti. Un sistema, quello di formazione e lavoro adottato in Alto Adige, che secondo il presidente del consiglio deve essere copiato in tutta Italia per combattere la disoccupazione giovanile. Dopo la tappa bolzanina, il premier ha poi raggiunto la Val di Non per visitare le celle ipogee, nelle quali Melinda, il colosso della mela trentina, sta sperimentando la conservazione della frutta. In questo periodo si leggono tante cose, l’Italia che riparte o non riparte, ha detto Renzi, se tutti mettono il loro impegno, la fantasia, la tenacia l’Italia riparte. Non basta un presidente del Consiglio, ha proseguito, un presidente di Provincia, ma ci vogliono i cittadini. Dobbiamo darci tutti una mano, perché l’Italia la rimettiamo in moto insieme. Il tempo di stringere mani e salutare e Renzi è volato alla volta Fondazione Bruno Kessler a Povo, punta di diamante in fatto di ricerca a livello locale. Al centro Sanbapolis, a Trento sud, Renzi, è atteso con un’ora di ritardo rispetto a quanto programmato.