Fino alla metà degli anni novanta parlare di diversità in Alto Adige voleva dire riferirsi ai tre gruppi linguistici storici. Da allora però il numero di persone con cittadinanza straniera che ha scelto la provincia di Bolzano come nuova casa è in aumento costante e non c’è ragione di credere che il trend si fermerà, nemmeno di fronte alla pandemia. Quasi triplicata negli ultimi vent’anni, da 16.000 presenze nel 2002 a oltre 50.000 nel 2017, la popolazione con background migratorio aggiunge nuova diversità al territorio, aprendo domande e sfide nuove. Nel “Rapporto sulle migrazioni Alto Adige 2020”, 30 studiose e studiosi di sociologia, geografia, diritto, storia, biologia, antropologia, scienze politiche e linguistica di Eurac Research analizzano chi sono i migranti in Alto Adige e come funziona il loro inserimento a scuola, nel mondo del lavoro e sulla scena politica. Cento pagine ricche di testimonianze, infografiche e immagini: il Rapporto è pensato come strumento per supportare le politiche locali, ma anche come lettura divulgativa e come materiale didattico. [mda]