La battaglia legale di Alex Schwazer si preannuncia ancora lunga. L’incidente probatorio incentrato sulla perizia affidata ai Ris di Parma sull’analisi delle urine che incastrarono per la seconda volta l’ex campione azzurro si e’ concluso con un netto rafforzamento dei sospetti sul complotto internazionale ordito ai danni dell’atleta sudtirolese che aveva rivelato la tolleranza al doping nei piani alti dell’atletica mondiale. Arrivare alla verità da un punto di vista scientifico per il momento si e’ rivelato impossibile. I vari test scientifici sul campione delle urine di Schwazer che determinarono la nuova mega squalifica del campione sudtirolese accusato di doping, hanno evidenziato un risultato definito anomalo sulla concentrazione del Dna e ristretto notevolmente le ipotesi di quanto possa essere avvenuto. Una delle tre ipotesi ritenute verosimili contempla anche la manipolazione dolosa del campione di urine. Un risultato processuale che l’ avvocato Gerhard Brandstaetter valuta positivamente. Anche lo stesso Schwazer si dice ottimista e pronto a proseguire la sua battaglia. Anche la Fidal, federazione atletica leggera, si e’ costituita nel procedimento e spera nel raggiungimento della verità, nell’interesse dello sport italiano.[mda] [Ascolta l’intervista al colonnello Giampietro Lago, comandante dei Ris]