La norma di attuazione sulla toponomastica di montagna in Alto Adige approvata ieri all’unanimità dalla Commissione dei sei cancella per la prima volta l’obbligo del bilinguismo stabilito dallo statuto di autonomia. Esattamente quello che la Volkspartei, per bocca dello stesso senatore Karl Zeller, voleva ottenere. Un aspetto importante e grave, che stamane viene evidenziato dalla stampa sudtirolese mentre i quotidiani locali italiani pongono l’accento sull’accordo raggiunto per l’accantonamento momentaneo di alcuni nomi controversi su cui deciderà in futuro una commissione paritetica eletta dal consiglio provinciale. Ha votato a favore della norma anche Roberto Bizzo. presidente del consiglio provinciale, che ha ritenuto soddisfacente il passo indietro della Svp sulla lista di nomi da rendere solo in forma tedesca. In realtà, come detto, il mondo sudtirolese plaude alla norma che per la prima volta fa saltare l’obbligo del bilinguismo previsto dallo statuto di autonomia. Politicamente parlando è questo l’aspetto più grave e che per la comunità italiana potrà avere effetti più pesanti nel corso dei prossimi anni. Per la prima volta il mondo sudtirolese, con la Volkspartei in prima linea, attacca un principio come quello del bilinguismo , da sempre considerato un valore. Potrebbe trattarsi di una svolta nello sviluppo dell’autonomia che in futuro potrebbe essere sempre meno rispettosa dei diritti della minoranza locale italiana
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