Sono in carcere i tre nigeriani accusati di aver sequestro a Trento una loro connazionale e di averla violentata a turno e rapinata. Un vero e proprio orrore che la donna ha avuto la forza di denunciare avendo riconosciuto almeno uno dei suoi aguzzini. La vicenda, gravissima, di Trento ha provocato una serie di reazioni anche a livello politico. Di “fatto di gravità assoluta” parla il governatore del Trentino Ugo Rossi. Sulla stessa linea di pensiero anche l’assessore provinciale alle politiche sociali Luca Zeni che nel pomeriggio ha annunciato la revoca dello stato di accoglienza da parte del Trentino. “L’ospitalità all’interno della comunità trentina – ha puntualizzato l’assessore Zeni – è condizionata inevitabilmente al rispetto delle regole. E su questo principio non possono essere fatte deroghe”.
Nel pomeriggio hanno preso posizione anche altri esponenti politici non solo locali. Il senatore della Lega Nord Roberto Calderoli ha paragonato lo stupro di Maso Ginocchio a Trento con quello di Rimini ai danni di una giovane donna polacca. “Questo è un bollettino di guerra – ha commentato Calderoli che ha aggiunto: questa gente va castrata chimicamente come chiediamo da mesi e vanno rimandati a fare danni a casa loro”.
Di situazione critica sotto il profilo della sicurezza a Trento parla anche Christian Zanetti, consigliere comunale di Trento di Forza Italia:
Piena condanna anche a sinistra. Abbiamo al telefono Elisabetta Bozzarelli consigliera comunale del Pd di Trento