Ci sono anche cialde di caffè, cioccolatini, succhi di frutta, tra i prodotti acquistati dalla provincia di Trento e le cui spese, secondo la Corte dei conti, non possono rientrare tra quelle di rappresentanza. L’organo di controllo della contabilità pubblica nella relazione al bilancio di Piazza Dante ha bacchettato la giunta provinciale perché nella lista delle spese di rappresentanza ci sono prodotti o beni che la corte ritiene troppe generici e non strettamente attinenti alle finalità istituzionali.
Ascoltiamo il consigliere provinciale del movimento 5 stelle Filippo Degasperi:
Ascoltiamo il consigliere provinciale del Patt Walter Kaswalder: