Alcuni operatori delle forze dell’ ordine sono stati arrestati sul disposizione della Provura distrettuale di Trento con l’ accusa di corruzione ed accesso abusivo ai sistemi informatici di servizio. Sono accusati di aver diffuso notizie riservate ad una agenzia investigativa di Bolzano, che collaborava con avvocati in cause per infedeltà coniugale, verifiche fiscali e molto altro. Agli arresti domiciliari sono finite 8 persone, una è latitante. Si tratta di 5 appartenenti alle forze dell’ordine, due carabinieri romani, un finanziare bolzanino Cristian Tessadri ed una coppia, marito e moglie, Peppino Spagnuolo e Rossana Romano, della polizia di Stato di Bolzano, lui da poco in pensione. Gli altri due sono Mauro Delmarco, ex agente di polizia e responsabile trentino dell’omonima agenzia investigativa bolzanina, il referente di un’altra agenzia veronese, Matteo Zamboni , oltre a due rispettivi collaboratori. Denunciate altre 7 persone. Gli arrestati sono accusati di essersi fatti pagare 300 euro alla volta con punte di 2000 euro complessivi per fornire informazioni riservate, attingendo al portale interforze, comunemente chiamato “cervellone”. L’indagine, avviata nel 2016, è partita a seguito di una causa per maltrattamenti in famiglia ai danni di una donna di Cavalese, che aveva trovato in casa una microspia, piazzata dal marito. Decine i casi contestati. (mda)
Ascolta l’intervista al capitano dei carabinieri di Trento Andrea Oxilia