Un “patto per l’integrazione” sulla base del principio del “sostegno a fronte di un impegno”: è il senso del disegno di legge che modifica la legge provincia sull’integrazione che sarà discusso dal consiglio provinciale nei prossimi giorni. La principale modifica, ha spiegato l’assessore all’integrazione, Philipp Achammer, prevede che “nel rispetto dei principi della proporzionalità e della ragionevolezza, l’accesso alle prestazioni che vanno oltre a quelle essenziali può essere legato alla partecipazione a misure di promozione dell’integrazione”.
In linea con questo presupposto Achammer ha sottolineato che “‘integrazione richiede la disponibilità a impegnarsi e spirito di iniziativa personale”. In questo contesto, ha sottolineato l’assessore, il presupposto fondamentale per l’integrazione è rappresentato dall’acquisizione delle lingue presenti in Alto Adige e, in base al disegno di legge, l’accesso ad una serie di contributi e di sostegni provinciali sarà appunto vincolato alla frequenza di corsi di lingue e di un apposito corso integrazione e di orientamento.
L’integrazione sarà sostenuta attivamente dalla Provincia mediante l’assegnazione di contributi da parte del servizio di coordinamento per l’integrazione, con l’intervento dei Centri di formazione (scuole per l’infanzia, scuole e centri linguistici), con corsi di lingue in tedesco ed italiano per adulti a favore dei quali sono stati recentemente stanziati ulteriori 300.000 euro. “Le prestazioni che vanno al di là di quelle essenziali – ha specificato Achammer – saranno, ad esempio, l’assegno al nucleo famigliare o il sostegno per il pagamento dell’affitto”. Le modifiche proposte, ha spiegato ancora l’assessore, non incidono sulle prestazioni essenziali, ad esempio di carattere sanitario) rivolte ai cittadini extracomunitari. “Non vi è alternativa all’integrazione. Il nostro obiettivo è quello di garantire una convivenza pacifica e di evitare la creazione di ghetti”, ha concluso Achammer.