È stato rintracciato nella serata di ieri il nono e ultimo indagato nell’operazione Basil, con cui la Procura di Trento ha individuato una rete di appartenenti alle forze dell’ordine nelle province di Bolzano, Foggia e Roma, che utilizzavano i database di lavoro per vendere informazioni ad agenzie investigative private. I carabinieri del nucleo investigativo di Trento, che hanno condotto le indagini, hanno notificato anche al nono ricercato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. L’uomo si è presentato al comando dei militari di Cavalese. Si tratta di un ex poliziotto, 54 anni, accusato di accesso abusivo al sistema informatico collegato al data base delle forze dell’ordine. L’ex poliziotto deve rispondere anche di una serie di intercettazioni ambientali illegali. Intanto tutti gli agenti o appartenenti alle forze dell’ordine coinvolti sono stati sospesi con effetto immediato dal servizio. Ricordiamo che oltre al titolare di due agenzie investigative , che utilizzavano informazioni riservate, sono finiti in arresto anche due agenti di polizia di Bolzano, un finanziere di Bolzano e due carabinieri in servizio a Roma. Intanto per la prossima settimana sono già state fissate le prime udienze di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari. La posizione di tutti gli indagati, soprattutto per quanto riguarda gli esponenti delle forze dell’ordine, è pesante. La difesa tenterà però di dimostrare l’insussistenza dell’accusa di corruzione.
Ascolta l’intervista all’avvocato Federico Fava, uno dei legali di difesa